Autore: Damiano Latella

Quanti arrivi dalla Francia

ita_fraSul sito del Nouvel ObservateurChloé Thibaud riporta alcuni dati che riguardano il mercato editoriale francese. Negli ultimi dieci anni, si nota un netto incremento delle traduzioni dal francese nel mondo. Il primo mercato per numero di titoli tradotti è quello cinese. Subito dopo, con 1385 titoli nel solo 2013, si classifica il mercato italiano. Chiaramente, non si tratta di sola narrativa letteraria. Ben 612 dei titoli in questione, infatti, sono fumetti. Una percentuale di cui forse non si parla molto, ma da non trascurare.… [ Va' avanti ]

Panorama messicano (secondo Franco Cordelli e Raul Schenardi)

messico_3AGGIORNAMENTO: Vi avevamo parlato di un articolo di Franco Cordelli sulla letteratura messicana contemporanea. Segnaliamo la replica particolarmente polemica di Raul Schenardi, apparsa sul blog delle edizioni SUR. Schenardi punta il dito contro i giudizi a suo dire approssimativi che Cordelli riserva ad alcuni autori, alcuni dei quali tradotti dallo stesso Schenardi.… [ Va' avanti ]

Perché leggere un grande libro (secondo Vittorio Sermonti)

AGGIORNAMENTO: Alfonso Berardinelli, in un lungo intervento sul Fogliodel 28/6/14, ha espresso con parole lusinghiere il suo apprezzamento per la traduzione di Vittorio Sermonti. “Ovidio è entrato in Vittorio Sermonti, si è impadronito di lui e ne è stato ricambiato.”

Facciamo nostre le sagge parole con cui Vittorio Sermonti ha voluto introdurre la sua traduzione delle Metamorfosi di Ovidio, pubblicata da Rizzoli. Il discorso vale per tutte le opere che, a torto o a ragione, ci incutono timore.

Guardiamoci negli occhi, amico mio: il problema non è perché mai io abbia tradotto le Metamorfosi di Ovidio, e le abbia tradotte proprio così. Ma il problema vero francamente mi sembra un altro: perché mai tu dovresti leggerle, queste Metamorfosi di Ovidio?[ Va' avanti ]

RiCOGNIZIONI, la nuova rivista di lingue, letterature e culture moderne

Vi segnaliamo una nuova rivista edita dal Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino. Si chiama RiCOGNIZIONI, è multilingue, a cadenza semestrale e disponibile on-line. Il titolo della rivista offre una doppia lettura: ri-cognizioni perché si propone di trattare da prospettive diverse autori, movimenti, argomenti noti della cultura mondiale; ricognizioni perché vuole ospitare scritti su autori, argomenti, questioni linguistiche non ancora largamente trattati. In particolare, la sezione “PaSSAGGI” è dedicata alla traduzione, con proposte di traduzioni inedite e saggi di/sulla traduzione. Buona lettura!… [ Va' avanti ]

I vincitori del premio Raduga per traduttori dal russo

A Nižnij Novgorod si è tenuta la premiazione della quinta edizione del premio Raduga, il concorso per scrittori e traduttori under 35 italiani e russi promosso dall’associazione Conoscere Eurasia. Liliana Scala, classe 1979, da Termoli (CB), studentessa dell’ Istituto Universitario di Napoli L’Orientale, ha vinto con la sua traduzione dal russo del racconto di Amalija Mokrushina ‘Un po’ di tepore in una sera di neve’. Gianluca Boroni di Gardone Val Trompia (BS) è il Giovane autore dell’anno, mentre Sergej Samsonov e Ksenija Timenčik sono rispettivamente il Giovane autore russo e la Miglior giovane traduttrice russa dell’anno. Complimenti a tutti!… [ Va' avanti ]

Bruno Berni e Inger Christensen: quindici sonetti quindici

Gioco15 -1Sul numero 6 della rivista «tradurre» Bruno Berni ci ha parlato della prosa di Hans Christian Andersen. Sul bellissimo sito Kolibris’ Iris: Poetry in Translation, la difficoltà aumenta a dismisura: non solo la lingua danese, non solo la poesia, ma la complessa perfezione metrica di quattordici sonetti i cui primi versi ne formano un quindicesimo. Come si comincia un compito tanto impegnativo? Partendo dalla fine. Tessendo al contrario.… [ Va' avanti ]

Non c’è niente di più difficile da tradurre di un libro scritto male

Da qualche settimana, Federica Aceto, traduttrice di Martin Amis, Don DeLillo e tanti altri autori di lingua inglese, ha aperto un blog personale, che entra prepotentemente a far parte dei nostri siti preferiti. La riflessione di oggi riguarda un tema spinoso. Non sarà che si traduce troppo, nell’editoria italiana di oggi? In particolare dall’inglese? Quando il traduttore si trova di fronte a un testo poco curato, pieno di errori evidentissimi, oppure inutilmente lungo e banale, è giusto che si ponga qualche domanda sul significato complessivo del suo lavoro.… [ Va' avanti ]

Su Roberto Bazlen, traduttore

bazlen_riboliSul sito di Nuovi Argomenti, potete leggere un breve ritratto scritto da Valeria Riboli (qui a sinistra la copertina della sua tesi più ampia, pubblicata nel 2013 dalla Fondazione Adriano Olivetti) su una grande figura dell’editoria italiana, Roberto Bazlen. “Consulente editoriale” è la definizione ricorrente che accompagna il suo nome. Fra le moltissime attività di Bazlen, c’è anche la traduzione. Sotto lo pseudonimo di Lorenzo Bassi, come ricorda Riboli, troviamo nel catalogo Einaudi Eros e civiltà di Marcuse, Gli affari del signor Giulio Cesare di Brecht e I racconti del dottor Williams di William Carlos Williams.… [ Va' avanti ]

Per farla finita con “Il giovane Holden”…

holden1Nell’impossibilità di darvi conto della sterminata rassegna stampa che riguarda la nuova traduzione de Il giovane Holden affrontata da Matteo Colombo, abbiamo scelto alcuni interventi che ci sono piaciuti.

1) Il carteggio tra Anna Nadotti alla revisione e Matteo Colombo alla traduzione. Sul sito Einaudi.

2) Sulla rivista Studio, Mattia Carzaniga dialoga con il suddetto Matteo Colombo.

3) Un lungo articolo di Giovanni Zagni su Linkiesta, insolitamente analitico.

4) Un parere fuori dal coro di Bruno Osimo, che parla di “giovanilese” (e di molto altro) in quest’intervista su Libri10.

[ Va' avanti ]

Federica Aceto: Su Don DeLillo, “End Zone”

endzoneUn unico autore, nel migliore dei mondi possibili, dovrebbe essere tradotto sempre dallo stesso traduttore. Siamo sicuri che sia sempre la soluzione più adeguata? Federica Aceto, traduttrice di End Zone di Don DeLillo (Einaudi), non è di questo avviso. Nell’intervento pubblicato sul sito dell’editore torinese ci spiega quali tranelli si annidano nei piccoli particolari che caratterizzano la scrittura di DeLillo. L’attenzione richiesta al traduttore è così alta che è raro trovare un’unica persona in grado di sostenere la sfida.… [ Va' avanti ]