Categoria: Mordi e fuggi

Interviste a Norman Gobetti e Federica Aceto

oasi

Oggi segnaliamo tre interviste. Il nostro richiestissimo Norman Gobetti fa il bis (repetita iuvant), intervistato da Federica Arnoldi su Doppiozero, a margine delle Giornate della traduzione di Urbino, e da La Matita Rossa, che entra a far parte dei nostri Siti amici (nella colonna qui a destra, sempre in evoluzione). “Un’oasi di verdeggiante attenzione” è una definizione che ci sembra molto calzante per illustrare l’impegno dei traduttori.

Sempre La Matita Rossa ha intervistato Federica Aceto, anche sugli aspetti pratici della professione (evviva!).… [ Va' avanti ]

Panorama messicano (secondo Franco Cordelli e Raul Schenardi)

messico_3AGGIORNAMENTO: Vi avevamo parlato di un articolo di Franco Cordelli sulla letteratura messicana contemporanea. Segnaliamo la replica particolarmente polemica di Raul Schenardi, apparsa sul blog delle edizioni SUR. Schenardi punta il dito contro i giudizi a suo dire approssimativi che Cordelli riserva ad alcuni autori, alcuni dei quali tradotti dallo stesso Schenardi.… [ Va' avanti ]

Non c’è niente di più difficile da tradurre di un libro scritto male

Da qualche settimana, Federica Aceto, traduttrice di Martin Amis, Don DeLillo e tanti altri autori di lingua inglese, ha aperto un blog personale, che entra prepotentemente a far parte dei nostri siti preferiti. La riflessione di oggi riguarda un tema spinoso. Non sarà che si traduce troppo, nell’editoria italiana di oggi? In particolare dall’inglese? Quando il traduttore si trova di fronte a un testo poco curato, pieno di errori evidentissimi, oppure inutilmente lungo e banale, è giusto che si ponga qualche domanda sul significato complessivo del suo lavoro.… [ Va' avanti ]

Contro le nostre aspettative

Tutti presi dalla preparazione dei nostri incontri al Salone del Libro e del prossimo numero della rivista, ci eravamo persi un gran bell’articolo di Tim Parks apparso sulla “Domenica” del Sole 24 Ore del 13/4/14. Può capitare che il traduttore introduca inconsapevolmente piccole correzioni assenti nel testo di partenza, in particolare quando l’autore va contro quello che ci aspetteremmo da lui? Tim Parks sostiene di sì, proponendo alcuni interessanti esempi tratti da Donne innamorate di Lawrence (purtroppo Parks non fa il nome del traduttore) e da La signora Dalloway nella versione di Nadia Fusini. Un semplice “ma” può introdurre o esplicitare un’idea di opposizione assente nell’originale. Non cedere al desiderio istintivo di cambiare un testo significa capirlo meglio, conclude Parks.… [ Va' avanti ]

Sotto falso nome (e per giunta copiando)

Storie da una Spagna d’altri tempi. Su “El País” dell’11 marzo 2014, si racconta la scoperta di Inmaculada Serón, che punta il dito contro Vicente Blasco Ibáñez, l’autore di Sangue e arena. “R. Martínez Lafuente” è il nome misterioso con cui furono firmate le traduzioni delle opere complete di Shakespeare pubblicate tra il 1917 e il 1918 dalla casa editrice Prometeo. A quanto pare, dietro lo pseudonimo si cela proprio Blasco Ibáñez. Come se non bastasse, è più che probabile che si trattasse di un plagio di traduzioni spagnole precedenti, con riferimenti presi anche da traduzioni francesi. Non osiamo immaginare la distanza rispetto all’originale di Shakespeare…… [ Va' avanti ]

Fuga dalla lingua (del nostro Vecchio Lettore)

Eccezionalmente, un breve intervento del nostro Vecchio Lettore.

 

Fuga dalla lingua

Il Vecchio Lettore

 Ci capita tra le mani un librettino (27 pagine). Un librettino di poesia. Forse. Oggi non si capisce più bene che cosa si può chiamare poesia, che cosa pittura, che cosa musica ecc. Ma è giusto, visto che stiamo transitando per una lunghissima transizione epocale da cui nascerà l’arte. Un’altra. Diversa e oggi imprevedibile. Ma non è di questo che vogliamo parlare. Vogliamo parlare di una di queste “poesie”. Il libretto si chiama Manhattan Experiment, sottotitolo 1997 Fuga da New York (edito da La Camera Verde). Si ispira infatti al famoso film di Carpenter ed è abitato dai suoi personaggi.… [ Va' avanti ]

John Barth: ci piacerebbe molto, ma…

Su Doppiozero, un interessante scambio di vedute nei commenti a proposito di John Barth, uno dei padri della letteratura postmoderna, di cui è appena uscita una selezione di saggi per minimum fax (L’algebra e il fuoco, traduzione di Damiano Abeni, cura di Martina Testa). Da un lato, Federico Francucci, nelle vesti di appassionato lettore, che reclama più Barth per tutti, nella saggistica ma anche nella narrativa. Dall’altra parte, il realismo di Martina Testa, nelle vesti di direttore editoriale: ” (…) anche solo pubblicare questa piccola scelta di saggi è stata un’operazione commercialmente rischiosissima, anzi no, voglio dirla tutta: commercialmente fallimentare”. Non si può tradurre tutto, purtroppo…

Alla domanda “Perché leggere John Barth?”… [ Va' avanti ]

Nemo Nobel in Patria? Dal Canada, Susanna Basso sulle tracce di Alice Munro

Siamo molto lieti di pubblicare il piccolo reportage che ci ha inviato Susanna Basso. Senza farlo apposta, un viaggio in Canada già previsto si è trasformato nell’occasione giusta per osservare le reazioni suscitate dal Premio Nobel per la letteratura conferito a Alice Munro. E di nuovo senza farlo apposta, proprio oggi, 15 novembre 2013, ricorrono gli ottant’anni dalla fondazione di Einaudi, l’editore italiano di Alice Munro. Quindi, giornata di festeggiamenti generale (auguri, Einaudi, ottanta di questi Nobel!).

 

Nemo Nobel in patria?

VIAGGIO IN CANADA DI UNA TRADUTTRICE

di Susanna Basso

Chissà che cosa mi aspettavo. Un Canada in festa? Il nome di Alice sulla bocca di tutti, i suoi libri negli aeroporti accanto allo sciroppo d’acero e alle confezioni di salmone marinato?… [ Va' avanti ]