Categoria: Mordi e fuggi

I doppiatori doppiano, ma senza tradurre…

Sempre in tema di televisione, su Repubblica Guia Soncini, all’interno della sua rubrica “Parla con lei”, si scaglia contro la traduzione dei dialoghi della serie televisiva Newsroom, attualmente in onda su Raitre. Peccato che, complice il titolo “Il doppiaggio degli orrori”, la giornalista sembri confondere i doppiatori con i traduttori e con gli adattatori dei dialoghi. I primi si intendono di dizione, i secondi di dizionari… E molte sviste, pur gravi, dipendono anche dai tempi serratissimi di lavoro (ça va sans dire, lavoro non abbastanza retribuito).… [ Va' avanti ]

Ripetere le ripetizioni

Einaudi ha da poco pubblicato una nuova versione di Delitto e castigo, tradotta da Emanuela Guercetti. Lo scrittore Paolo Nori sembra avere apprezzato il lavoro della traduttrice nel suo complesso, ma fa notare l’assenza di una caratteristica riccorrente della prosa di Dostoevskij: le ripetizioni. Perché un appartamento diventa prima abitazione e poi alloggio? Sul sito di Nori (che riporta un suo articolo apparso su Libero) trovate queste e altre considerazioni.

Aggiornamento: Sul Corriere della Sera Fabrizio Dragosei mette in guardia i lettori dalla moda della ritraduzione, immaginando qualche esempio molto molto moderno. Trovate l’articolo a questo link.… [ Va' avanti ]

Sognando la Danimarca (Denmark dreaming)

Sul Venerdì di Repubblica del 26/7/13, Marco Filoni dedica una lunga pagina al mestiere del traduttore, che cerca di sfuggire al “vecchio stereotipo della traduttrice donna col doppio cognome, il gatto sulle ginocchia e la tazza di tè sulla scrivania”. Fra i pareri illustri raccolti da Filoni, ci sono quelli di Yasmina Melaouah, Anna Nadotti e Martina Testa.

Il titolo del nostro post fa riferimento alle eccellenti condizioni lavorative di chi traduce dal danese, raccontate nell’articolo da Bruno Berni.… [ Va' avanti ]

Qualità delle traduzioni. O tempora, o mores…

Su L’Inkiesta, in un articolo pieno di lamentazioni ormai rituali sul Premio Strega, Salvatore Merlo infila qualche considerazione sui traduttori di oggi. Riportiamo una frase per rendere il tono generale. “Mentre le case editrici, che un tempo scoprivano talenti, le stesse che oggi si accapigliano per il premiuccio, pigramente si limitano a tradurre (spesso male) la letteratura americana”. Premi o non premi, ci sono validissimi traduttori anche oggi, che talvolta traducono anche le parole di scrittori di talento…… [ Va' avanti ]

Scrittori fantasma o no

Sulla versione on-line del Fatto Quotidiano, Andrea Bocconi (in veste di autore) paragona i traduttori agli scrittori fantasma e sottolinea i tanti problemi della professione. Nei commenti all’articolo si leggono opinioni molto discutibili, ma che danno l’idea di come alcuni non riconoscano l’importanza di una buona traduzione.… [ Va' avanti ]

Faulkner e Fitzgerald prima di Vittorini e Pivano

Su Libero del 20/6/13, Gianluca Veneziani parla delle traduzioni di Fitzgerald e Faulkner pubblicate ancora sotto il regime mussoliniano, prima delle celebri versioni di Elio Vittorini e Fernanda Pivano. Una buona occasione per ricordare i nomi di Cesare Giardini (Fitzgerald), di Maria Martone Napolitano e del più noto Mario Praz (Faulkner).… [ Va' avanti ]

Il grande Gatsby: Fernanda Pivano vs ignoto traduttore (?)

Sull’inserto La Lettura del Corriere della Sera, Antonio D’Orrico se la prende con la recente ed economicissima edizione Newton Compton de Il Grande Gatsby, mettendo a confronto la prima e l’ultima frase del romanzo. Da un lato, la storica traduzione di Fernanda Pivano. Dall’altro, ci si aspetterebbe il nome del traduttore, designato invece con la formula “la traduzione da 0,99 euro”. Rimediamo alla mancanza di D’Orrico citando Bruno Armando, che ha tradotto per Newton Compton anche altre opere di Fitzgerald.

Sulla qualità delle varie traduzioni del grande classico (oltre a Pivano, Cavagnoli, Pincio, Serrai, Armando e Cupardo), vi rimandiamo a un articolo di Luca Briasco che risale a tempi precedenti alla politica degli 0,99 euro (tratto dal Manifesto del 5/2/11). … [ Va' avanti ]

Gianni Celati alle prese con Kierkegaard, Hölderlin e…

Segnaliamo su Satisfiction due articoli di Dario Borso. Nel primo, Borso è andato a scovare due occasionali traduzioni di Søren Kierkegaard attribuibili a Gianni Celati, ai tempi della rivista “Il semplice”. Nel secondo articolo, invece, si va a stanare il Celati traduttore dal tedesco (Johann Peter Hebel e in particolare Hölderlin). Secondo l’autore, i risultati non sono particolarmente brillanti…

Aggiornamento: su Satisfiction è apparso un terzo articolo di Borso, su Celati traduttore di Joyce, con tanto di esempi presi dall’incipit dell’Ulisse. Lo trovate qui.… [ Va' avanti ]

Di là dal fiume e tra gli alberi, una traduzione “emendata”

La fortuna di Ernest Hemingway in Italia è certamente legata alle traduzioni di Fernanda Pivano, ma gli anni passano per tutti. Su Le reti di Dedalus, la rivista online del Sindacato Nazionale Scrittori, Piero Ambrogio Pozzi parla della “ristampa” negli Oscar Mondadori di una versione emendata di Di là dal fiume e tra gli alberi. Purtroppo, l’anonimo revisore non ha provveduto a correggere alcune sviste. Anzi, in alcuni casi sembra proprio che siano stati introdotti nel testo altri errori assenti in precedenza. Non sarebbe ora di una nuova traduzione?… [ Va' avanti ]

Fofi e D’Erme sul Joyce di Celati

Com’era prevedibile per un’opera capitale della letteratura, l’Ulisse di Joyce tradotto da Gianni Celati non ha mancato di suscitare un ampio dibattito fra gli addetti ai lavori. Per equità, segnaliamo due pareri fortemente divergenti. Su Internazionale, l’autorevole Goffredo Fofi parla di “capolavoro aggiornato”  e di una “straordinaria lingua italiana”. Di segno contrario l’intervento analitico di Elisabetta D’Erme apparso su Il Piccolo di Trieste del 14 marzo, fra “delusione” e “doccia fredda” (con tanto di esempi su cui l’autrice si sofferma). Oltre ai pareri dei critici, speriamo di vedere presto anche i pareri dei lettori.… [ Va' avanti ]