Categoria: Mordi e fuggi

Darsi del tu e le voci narranti di Edina Szvoren

La raccolta di racconti Darsi del tu della scrittrice ungherese Edina Szvoren (ed. Mimesis) presenta voci narranti che sfruttano le possibilità grammaticali dell’ungherese, alcune delle quali assenti in italiano.
In questa nota, Claudia Tatasciore spiega come si è comportata nella sua traduzione. … [ Va' avanti ]

Originali che non invecchiano

Su IL del Sole 24 Ore, Marco Rossari, che è alle prese con la ritraduzione di 1984 e La fattoria degli animali di George Orwell, fa una riflessione generale sull’invecchiamento delle traduzioni. Perché gli originali non invecchiano mentre i traduttori inseguono quell’eterna giovinezza?… [ Va' avanti ]

Gatsby e passato prossimo vs remoto

Su il Tascabile, Francesco Pacifico riporta una conversazione tra Claudia Durastanti, che sta traducendo per Garzanti Il grande Gatsby, Martina Testa e Tommaso Pincio. Durastanti vorrebbe provare a usare il passato prossimo al posto del passato remoto. È una via praticabile nel 2020?… [ Va' avanti ]

Il gioco del revisore

Cominciamo il 2020 parlando di cielo… e di sci. Su Nazione Indiana, Silvia Pareschi spiega come è stata tratta in salvo da un gioco di parole contenuto in La generosità della sirena di Denis Johnson (Einaudi). Meno male che esistono editor e revisori!… [ Va' avanti ]

Olga Tokarczuk: tradurre per salvarsi

Segnaliamo su L’Espresso di domenica 13 ottobre la traduzione parziale di un intervento della Premio Nobel 2018 Olga Tokarczuk, per buona parte dedicato alla figura del traduttore.


Non c’è da stupirsi che da secoli Hermes sia il dio, il patrono e il protettore dei traduttori. Basso di statura, agile, veloce, scaltro, arguto e in fuga per le vie del mondo; per dirla con le parole di Plutarco, «il più piccolo e il più furbo degli dei». Lunghi i capelli, il copricapo alato e in mano il caduceo, il sesso non del tutto definito, egli è ovunque. È il dio della sintesi, dell’associazione di fatti distanti, dell’ingegno e dell’opportunismo, il dio dotato di senso dell’umorismo e incline alla menzogna e all’imbroglio.

[ Va' avanti ]

Sperando che il titolo cambi ancora: L’importanza di far l’onesto di Oscar Wilde

Su L’Indice dei Libri del Mese, Antonio Bibbò racconta la sfida che ha affrontato traducendo la commedia di Oscar Wilde con la più grande varietà di titoli dovuti alla fantasia dei traduttori. L’importanza di far l’onesto (Feltrinelli) mantiene il nome originale Ernest, con una serie di implicazioni molto interessanti.… [ Va' avanti ]

Note presenti, note mancanti: Tra parentesi di David Jones

Su L’Indice dei Libri del Mese di giugno 2019, Valerio Fissore analizza nel dettaglio la versione italiana di un testo «in più luoghi prossimo all’intraducibilità», Tra parentesi di David Jones (trad. di Fabio Pedone, «Oscar» Mondadori 2018). In questo caso, in cui l’originale prevede già numerose note, come ci si comporta?… [ Va' avanti ]

Un albo illustrato per bambini (e le sue insidie)

Anche un piccolo libro per bambini di 32 pagine può riservare riflessioni per chi traduce. Grazie al lavoro di María Soledad Aguilar Domingo, docente dell’Università di Bologna, Campus di Forlì e a Topipittori, leggiamo le riflessioni delle laureande Blanca Campos, Laura Giannoni, Angela Luchak e Francesca Martini su La leggerezza perduta di Cristina Bellemo. Cosa succede provando a tradurlo dall’italiano allo spagnolo? Si alza la fascia di età? Si cercano nuovi giochi di parole o si prova a salvare quelli esistenti?… [ Va' avanti ]

Tutto quello che facciamo

Proseguono le riflessioni nate da Oltre abita il silenzio. Tradurre la letteratura di Enrico Terrinoni (il Saggiatore). Su Alfabeta2 dice la sua Francesco Laurenti, che giustamente, più che dare risposte, propone domande:
«d’altronde, il primo punto fermo del tradurre non è forse quello interrogativo?». … [ Va' avanti ]