Per scoprire il Premio Nobel Alice Munro: l’arte di scrivere e riscrivere

Per coloro che avessero provato in questi giorni il desiderio di iniziare a leggere i racconti di Alice Munro, riproponiamo un articolo apparso nel 2011 sul numero 1 della nostra rivista. Cosa cambia quando un autore recupera un proprio racconto a distanza di più di trent’anni? Ce lo racconta la nostra Susanna Basso, allora probabilmente ignara di tradurre un futuro Premio Nobel. Trovate l’articolo qui (grazie a Francesco Guglieri che lo ha generosamente linkato via Twitter).

Aggiornamento: Antonio Prudenzano ha intervistato Susanna Basso a proposito di Alice Munro. Trovate l’intervista su Affaritaliani.it.… [ Va' avanti ]

I traduttori di classici su Radio 3

La scorsa settimana la benemerita Radio 3 (se non ci fosse, bisognerebbe inventarla) ha dedicato ampio spazio alla traduzione. Mercoledì 2 ottobre, all’interno di Fahrenheit, sono intervenuti sul tema “Perché ritradurre i classici?” Margherita Botto (Il rosso e il nero di Stendhal), Vincenzo Latronico (Tenera è la notte di Fitzgerald) ed Enrico Terrinoni (Ulisse di Joyce). Sabato 5 ottobre, all’interno di La lingua batte, il programma condotto dal linguista Giuseppe Antonelli, sono intervenuti sul tema “Tradurre in italiano” Ernesto Franco, direttore editoriale di Einaudi, e Franca Cavagnoli (Il grande Gatsby di Fitzgerald e molto, molto altro).

Potete riascoltare tutto rispettivamente a questo link e a questo link, cliccando poi sul pulsante Ascolta.… [ Va' avanti ]

Ripetere le ripetizioni

Einaudi ha da poco pubblicato una nuova versione di Delitto e castigo, tradotta da Emanuela Guercetti. Lo scrittore Paolo Nori sembra avere apprezzato il lavoro della traduttrice nel suo complesso, ma fa notare l’assenza di una caratteristica riccorrente della prosa di Dostoevskij: le ripetizioni. Perché un appartamento diventa prima abitazione e poi alloggio? Sul sito di Nori (che riporta un suo articolo apparso su Libero) trovate queste e altre considerazioni.

Aggiornamento: Sul Corriere della Sera Fabrizio Dragosei mette in guardia i lettori dalla moda della ritraduzione, immaginando qualche esempio molto molto moderno. Trovate l’articolo a questo link.… [ Va' avanti ]

È più difficile tradurre la poesia o la prosa?

Il poeta (eterno candidato al Nobel) Adonis e il romanziere cinese Mo Yan si sono confrontati sulle difficoltà della traduzione in una recente conferenza organizzata a Pechino dal Beijing Normal University International Writing Center. A questo link (in inglese) trovate le loro posizioni. Mo Yan ricorda che molti scrittori cinesi ricorrono sempre meno a espressioni regionali o dialettali per farsi pubblicare all’estero più facilmente. Adonis, dal canto suo, sostiene che è ancora più difficile tradurre la poesia. Ma entrambi sono d’accordo su un punto: la traduzione facilita e ostacola allo stesso tempo i loro sforzi.… [ Va' avanti ]

Hans Grimm e la traduzione fantasma

Esistono traduzioni fantasma? Giovanni De Martis (che ringraziamo) ci ha segnalato un caso curioso, partendo dall’articolo di Elisa Leonzio “Anche il tedesco ha il suo postcoloniale“, apparso sul numero 1 della nostra rivista. L’opera di Hans Grimm Volk ohne Raum non risulta tradotta.

Nel libro di Guido Bonsaver Censorship and literature in fascist Italy (Toronto, University of Toronto Press 2007) si legge invece (pag. 235) che la traduzione di Grimm venne approvata dal traduttore Alberto Spaini, che lavorava al Ministero della Cultura popolare come lettore e all’Einaudi come traduttore. In un altro passaggio (pag. 204) Bonsaver scrive: “[…] on 20 April 1942, while giving instructions to Alicata on how to present the translation of Hans Grimm’s Volk ohne Raum (1926), Giulio Einaudi listed a number of cuts that had been made – negative references to Italy and to German politics – in order to make the text acceptable to the censors.… [ Va' avanti ]