In questa intervista apparsa su ZEST, Vincenzo Barca, che si occupa di letterature dell’America latina, si definisce «traduttore di libri invisibili», opere che ricevono pochissima attenzione a causa dei problemi della piccola editoria e che vanno in mano ai librai per un tempo troppo breve.… [ Va' avanti ]
Categoria: Mordi e fuggi
Il giusto compenso (in royalties?)
Sulla «New York Review of Books» Tim Parks affronta l’eterna questione dell’equo compenso per i traduttori. Sono coautori da pagare in royalties? Il sistema delle royalties finisce per premiare solo chi lavora sui bestseller e non chi affronta casi ben più spinosi, come la poesia? E ancora, la creatività di un traduttore è equiparabile a quella dell’autore? Forse la soluzione varia da libro a libro.… [ Va' avanti ]
Due Spoon River per due poeti
Su il lavoro culturale, Iuri Moscardi ha messo a confronto due diverse versioni dell’Antologia di Spoon River, quella di Antonio Porta (il Saggiatore) e quella di Luigi Ballerini (Mondadori).
«Il lavoro dei due poeti si basa su quello che può sembrare un paradosso: distanziarsi dall’autore appropriandosi del suo testo.»… [ Va' avanti ]
La piccola nicchia che legge in originale
In un lungo articolo originariamente apparso su pagina 99, Francesco Guglieri affronta molti argomenti, tra cui l’informazione e la sua influenza sull’opinione pubblica. Questa riflessione ci spinge a riflettere sui motivi editoriali alla base della traduzione.
«Tempo fa sulla bacheca di un amico ho letto uno scambio tra tre o quattro addetti ai lavori sulla necessità di tradurre i libri di una scrittrice americana che compone piccoli poemetti in prosa, di una riga o due, quasi degli aforismi. Stavo per intervenire: non si traducono perché il pubblico potenziale è già tutto su questa bacheca e probabilmente li hanno già letti in originale!»… [ Va' avanti ]
Una piccola, minacciosa alterazione del mondo: Percival Everett
Sul suo blog (o sito?), Marco Rossari ha raccontato il lavoro di traduzione con cui ha seguito un autore a lui vicino, Percival Everett, scrittore in equilibrio tra umorismo e tragedia. (È raro trovare un elogio anche per la nuova traduttrice, in questo caso Letizia Sacchini.)… [ Va' avanti ]
Non sparate al traduttore!
Armi, soldati, divisioni. A volte non abbiamo le idee chiare quando si tratta di tradurre i termini militari, ma non per questo bisogna alzare bandiera bianca. Silvia Morosi e Paolo Rastelli citano qualche esempio dall’inglese di possibili sviste. Siate buoni, non sparate al traduttore!… [ Va' avanti ]
Per John Berger (1926-2017)
Ricordiamo John Berger, che ha unito come pochi altri l’arte e la letteratura, insegnandoci a guardare con occhi diversi, grazie a questo suo intervento tradotto, come di consuetudine, da Maria Nadotti. «La scrittura germoglia da qualcosa di più profondo e generale: il rapporto con la lingua.»… [ Va' avanti ]
Buoni propositi (traduttivi) per l’anno nuovo
Cominciamo un nuovo anno ricco di traduzioni partendo dai buoni propositi che ci suggerisce Federica Aceto sul suo blog. Siamo molto favorevoli al punto 5: non fare paragoni con gli altri (ma non trascuriamo i quattro punti precedenti!).… [ Va' avanti ]
Le traduzioni alla prova del tempo
La scorsa settimana Fahrenheit, il benemerito programma di Radio Tre, ha ospitato una bella discussione su un tema che ritorna ciclicamente: le traduzioni alla prova del tempo che passa. Al microfono di Loredana Lipperini, ne parlano Matteo Colombo, Jean-Paul Manganaro e la nostra Susanna Basso. Potete riascoltarli a questo link.… [ Va' avanti ]
Il corpo sonoro del testo di James Joyce
«Una delle resistenze più grandi da vincere nel tradurre Joyce è stabilire che l’aspetto da preservare, se non è possibile conservare tutto e quindi si deve scegliere, è quello sonoro, anziché quello semantico». Torniamo sulla nuova traduzione di Un ritratto dell’artista da giovane lasciando la parola a Franca Cavagnoli (grazie a Doppiozero).… [ Va' avanti ]