Su Il Bo, il magazine dell’Università di Padova, due diversi modi di chiedere aiuto: quello di Monica Pareschi ai colleghi (direttamente via Facebook), su stoffe e macelleria, e quello di Susanna Basso agli autori (non direttamente, ma attraverso la redazione della casa editrice).… [ Va' avanti ]
Le traduzioni delle origini
Lasciamo per un momento l’attualità grazie all’articolo di Claudio Giunta sulla Domenica de «Il Sole 24 Ore». Nella letteratura italiana delle origini, circolavano i volgarizzamenti. Traduzioni, rielaborazioni o entrambe le cose?… [ Va' avanti ]
Una lunga strada editoriale: La famiglia Aubrey di Rebecca West
“Il blog di Stoner”, lo spazio di Fazi editore, dà la parola a Francesca Frigerio, traduttrice di La famiglia Aubrey di Rebecca West. Ne esisteva una vecchia versione italiana del 1958 (ahimè, con tagli), poi la nuova traduzione della stessa Frigerio per Mattioli 1885, infine rivista e ora pubblicata da Fazi.… [ Va' avanti ]
Speciale didattica
Se avete notato l’annuncio sulla colonna di destra della nostra rivista, sapete già che dedicheremo il n. 15 (autunno 2018) a uno speciale sulla didattica della traduzione. Dove, come, quando si formano i traduttori editoriali? Stiamo già lavorando e siamo aperti ai suggerimenti. Cosa vi piacerebbe trovare nel nostro numero? Scriveteci a commenti(at)rivistatradurre.it.… [ Va' avanti ]
Braccare le parole
Il Mulino ha da poco pubblicato La parola braccata, saggio in cui Valerio Magrelli esplora il processo traduttorio e i meccanismi della poesia. Su Le parole e le cose trovate un estratto dal capitolo dedicato all’acrostico; su Doppiozero, invece, la recensione di Franco Nasi.… [ Va' avanti ]
Una lingua troppo chic
Siamo perplessi dopo aver letto l’intervento di Tiziano Scarpa su Il primo amore, che se la prende con le redazioni che nobilitano il lessico e rifuggono dalla volgarità. Non ci sembra che la lingua letteraria italiana soffra di eccessivo perbenismo. Semmai il contrario, è il registro alto a soffrire…
(Controprova che ci è capitata sotto gli occhi: la parola con la s citata da Scarpa è tranquillamente impiegata da Bruno Arpaia nella traduzione di Anni lenti di Fernando Aramburu per Guanda, un libro che non indulge certo al turpiloquio.)… [ Va' avanti ]