Autore: Damiano Latella
Celati e la “Cantabilità di Joyce” (Bologna, 7/3)
La pubblicazione da parte di Einaudi della traduzione dell’Ulisse di Joyce curata da Gianni Celati dà il via a La dispersione delle parole, il cartellone dedicato da Bologna all’autore di Lunario del paradiso e curato da Ermanno Cavazzoni e Jean Talon. Alle ore 21, presso l’Auditorium Enzo Biagi in Biblioteca Salaborsa, è in programma l’incontro «Cantabilità di Joyce. La traduzione avventurosa dell’Ulisse». È una serata di lettura commentata dello stesso Celati dalla sua nuova traduzione dell’«Ulisse», con la partecipazione di Mauro Bersani, responsabile dell’area classici per Giulio Einaudi editore, e Valentina Barbero, redattrice editoriale per Einaudi di questa versione dell’«Ulisse».… [ Va' avanti ]
Joyce: Celati dimentica Terrinoni?
Riprendiamo da Satisfiction l’intervento dello scrittore e giornalista Marco Ciriello, che con una punta di polemica commenta l’intervista di Antonio Gnoli a Gianni Celati apparsa su Repubblica del 3/3/13. Né Celati né Gnoli menzionano la recente traduzione dell’Ulisse di Enrico Terrinoni, pubblicata nel 2012 da Newton Compton. Un’occasione mancata…
Storia delle traduzioni in lingua francese – XIX secolo (seconda parte)
Come promesso, riportiamo qui alcune scoperte (o riscoperte) citate da Jean-Yves Masson in varie interviste. Nell’Ottocento, finalmente, per le traduzioni in francese di Shakespeare si riparte dal testo originale (!), e anche l’altro geniaccio dell’epoca, Cervantes, torna a circolare con il suo Chisciotte in ben dodici versioni diverse nell’arco del secolo.
Chi ha coniato il verso libero in francese? Un traduttore, Léon de Wailly, che nel 1843 presenta una traduzione del poeta Robert Burns senza rima e senza metro, come potremmo fare oggi. Tutto questo con molti anni di anticipo sulle traduzioni di Walt Whitman, che diffonderanno l’uso del verso libero.
Infine, due parole fondamentali entrano in francese grazie al lavoro dei traduttori.… [ Va' avanti ]
Dell’arte del tradurre: problemi e riflessioni (Roma, 1/3)
Nell’ambito del progetto Theatron-Teatro Antico alla Sapienza, venerdì 1 marzo 2013 presso l’aula Odeion del Museo dell’Arte classica, si terrà l’incontro “Dell’arte del tradurre: problemi e riflessioni”. Il seminario sarà un’occasione per la messa a punto e la discussione delle problematiche che tengano conto delle diverse operazioni traduttive possibili, per esempio, non solo da una lingua all’altra, ma anche da un codice a un altro. Questo è il programma.
ORE 9.00 (presiede LEOPOLDO GAMBERALE)
ANNA MARIA BELARDINELLI (Sapienza—Università di Roma)
Introduzione ai lavori
ROBERTO NICOLAI (Sapienza—Università di Roma)
Un caso di tradizione intergenerica: Pentesilea dall’epica arcaica al dramma romantico
ANDREA RODIGHIERO (Università degli studi di Verona)
«Simply not translatable into any other language»: i Persiani di Timoteo
FEDERICO CONDELLO (Università di Bologna)
Tragedia e traduttese: alcuni esempi
ORE 15.00 (presiede CAMILLA MIGLIO)
MARIA PIA PATTONI (Università Cattolica del Sacro Cuore—Milano) Traduzione e riscrittura: il caso
della Medea di Robinson Jeffers
LUCA CRESCENZI (Università di Pisa)
Valore strategico dell’errore e dell’arbitrio
ANTONELLA ANEDDA (Roma)
La traduzione di un’immagine.… [ Va' avanti ]
Le traduttrici Sara Crimi e Laura Santi presentano “Argo” (Bologna, 28/2)
Giovedì 28 febbraio alle ore 18.00 a Bologna, presso la Biblioteca Ruffilli, in vic. Bolognetti 2 angolo via S. Vitale, Sara Crimi e Laura Santi presentano la traduzione italiana da loro curata per Mondadori del libro Argo, di Tony Mendez e Matt Baglio, da cui è stato tratto l’omonimo film, diretto ed interpretato da Ben Affleck, candidato a sette Oscar.
Storia delle traduzioni in lingua francese – XIX secolo (prima parte)
Segnaliamo l’impresa a dir poco titanica intrapresa da Yves Chevrel e Jean-Yves Masson, entrambi professori di letteratura comparata alla Sorbonne. Histoire des traductions en langue française, XIX siècle (1815-1914), pubblicato nel 2012 da Verdier, è il primo in ordine di apparizione di una serie di quattro volumi che abbracciano la storia della traduzione in francese dal Quattrocento ai giorni nostri. Gli autori non indagano solo l’ambito della traduzione letteraria, ma includono anche le scienze, il diritto, la religione, la filosofia. Un campo vastissimo, che non si esaurisce nemmeno nelle 1376 pagine (!) di cui si compone questo tomo.
Nel prossimo post, menzioneremo alcuni dati sorprendenti che emergono dall’ampiezza del lavoro di Chevrel e Masson.… [ Va' avanti ]
Il Papa lascia: chi lo capisce (in latino)?
Non pensavamo di tornare a occuparci di Benedetto XVI dopo il post di inizio anno. Facciamo i nostri complimenti a Giovanna Chirri, vaticanista dell’Ansa, la giornalista che per prima al mondo ha dato la notizia delle dimissioni del Papa. Dalla sala stampa vaticana, ha ascoltato le parole di Josef Ratzinger traducendole dal latino all’italiano. Avuta la conferma della notizia senza precedenti nell’era moderna, Giovanna Chirri ha dettato il flash delle 11.46 che in pochi secondi ha fatto il giro del mondo. Dal canto suo, l’attentissimo Luciano Canfora ha scovato due sviste nel latino moderno del comunicato. Un accusativo e un genitivo fuori posto. Si vede che la perfezione non è di questo mondo e che un revisore serve sempre…… [ Va' avanti ]
Più di un terzo, tre volte meno
Su Repubblica del 9 febbraio, Dario Pappalardo ribadisce il problema della retribuzione dei traduttori in Italia. Più di un terzo dei libri pubblicati nel nostro Paese è tradotto… mentre i traduttori britannici guadagnano in media tre volte di più dei colleghi italiani. Accogliamo molto volentieri anche l’articolo di Lorenzo Castelli su Finzioni, con l’inquietante immagine di Google Translate ma con gli interessanti commenti dei lettori. A questo proposito, sul prossimo numero della rivista Tradurre si parlerà anche de La vendetta del traduttore, di Brice Matthieussent (Marsilio, 2012).… [ Va' avanti ]
“Imagine” di John Lennon… in lumbard
Sul Sole 24 Ore del 6/1/2013 Lorenzo Tomasin recensisce un curioso volumetto, dal titolo E che il mondo sia una cosa sola. I dialetti danno voce a John Lennon (Ibis editore, Como-Pavia, 2012). Si tratta di una raccolta di traduzioni in vari dialetti di Imagine di John Lennon. In occasione dell’anniversario del celebre brano, alcuni poeti e scrittori dialettali ne hanno proposto diverse versioni secondo le varie regioni di provenienza. Ne è nato così un piacevole viaggio in cui le parlate popolari italiane fanno rivivere il messaggio di Lennon, in un certo senso rilanciandolo da una parte all’altra del paese, e riproponendone gli ideali di pace e di amicizia.