Alla Casa delle Traduzioni martedì 17 marzo ore 17,30-19
Francesco Sielo
Montale traduttore al vaglio di Benjamin
Conoscitore nient’affatto approfondito della lingua da cui traduceva, costretto a quello che definiva un «mestiere vile» da pure ragioni economiche, Montale traduttore, specificamente dall’inglese, rivela una straordinaria sensibilità linguistica verso alcuni dei testi che traduce, tanto da poter legittimamente essere sottoposto al confronto con quella figura di traduttore ideale delineata da Walter Benjamin nel suo Il compito del traduttore.
Insospettabili affinità legano l’ardita teoria critica e la forzata e sgradita pratica del «traduttore mal pagato», segno sicuro di un interesse non casuale del poeta verso la traduzione, quando sia vista anche come attività critica, come ricerca di una tradizione letteraria fuori d’Italia in cui inserirsi e addirittura come campo di sperimentazione di quelle innovazioni stilistiche che caratterizzeranno la sua poesia dalleOccasioni in poi.… [ Va' avanti ]

, rapporto con gli eredi Salinger e riflessione generale sull’idea di nuova traduzione. Verrà ricostruita la storia del testo nel mercato editoriale: precedenti traduzioni, traduzioni straniere, contesto culturale e linguistico. Seguirà un’analisi delle sfide contenute dal testo e dei diversi approcci adottati nelle due traduzioni e in quella, misconosciuta, che precedette la prima edizione Einaudi, con particolare attenzione agli strumenti utilizzati, alla strategia di traduzione e all’apporto fornito dalle discussioni interne ed esterne alla casa editrice.