Sulla rivista Limina Fabio Scotto racconta il suo lavoro su La sciarpa rossa di Yves Bonnefoy (La Nave di Teseo), opera in gestazione per più di cinquant’anni e uscita in Italia dopo la morte dell’autore. Quando si traduce la stessa voce per vent’anni e più, risuonano gli echi di tutto ciò che precede.