Einaudi ha da poco pubblicato una nuova versione di Delitto e castigo, tradotta da Emanuela Guercetti. Lo scrittore Paolo Nori sembra avere apprezzato il lavoro della traduttrice nel suo complesso, ma fa notare l’assenza di una caratteristica riccorrente della prosa di Dostoevskij: le ripetizioni. Perché un appartamento diventa prima abitazione e poi alloggio? Sul sito di Nori (che riporta un suo articolo apparso su Libero) trovate queste e altre considerazioni.
Aggiornamento: Sul Corriere della Sera Fabrizio Dragosei mette in guardia i lettori dalla moda della ritraduzione, immaginando qualche esempio molto molto moderno. Trovate l’articolo a questo link.… [ Va' avanti ]