Come promesso, riportiamo qui alcune scoperte (o riscoperte) citate da Jean-Yves Masson in varie interviste. Nell’Ottocento, finalmente, per le traduzioni in francese di Shakespeare si riparte dal testo originale (!), e anche l’altro geniaccio dell’epoca, Cervantes, torna a circolare con il suo Chisciotte in ben dodici versioni diverse nell’arco del secolo.
Chi ha coniato il verso libero in francese? Un traduttore, Léon de Wailly, che nel 1843 presenta una traduzione del poeta Robert Burns senza rima e senza metro, come potremmo fare oggi. Tutto questo con molti anni di anticipo sulle traduzioni di Walt Whitman, che diffonderanno l’uso del verso libero.
Infine, due parole fondamentali entrano in francese grazie al lavoro dei traduttori. “Sélection” (selezione) arriva solo con la traduzione di Charles Darwin, per esprimere un concetto discusso ancora ai nostri giorni. Spetta invece a un traduttore di spicco come Baudelaire l’introduzione di una parola-simbolo dei nuovi tempi: “modernité”.