Come proposito per il nuovo anno, condividiamo con voi questo pensiero di Mario Baudino, apparso su La Stampa del 31/12/13.
“Un esempio? I molti che hanno amato di ardente passione Lo scrittore fantasma di Philip Roth per averlo letto nell’edizione Bompiani del 1980 hanno avuto sulla nuova edizione Einaudi, dal 2002 in poi, momenti difficili. «Io tornisco le frasi: ecco in che cosa consiste la mia vita» diceva Lonoff, il grande scrittore fantasma, al giovane Zuckermann nella prima traduzione di Pier Francesco Paolini. «Io prendo le frasi e le giro. Questa è la mia vita» prese a dire sotto le insegne dello Struzzo nella versione di Vincenzo Mantovani: che magari è più corretta, ma quel lavoro al tornio è stato un’epifania indimenticabile, e per chi leggeva allora, irrinunciabile. In questo caso particolare andranno forse rilette entrambe le edizioni: ma ammettiamolo, è una faccenda speciale, da maniaci e da romantici. L’anno correrà in fretta, come sempre, e alla fine scopriremo di aver riletto molto meno di quanto avremmo desiderato”.