Alla Casa delle Traduzioni martedì 11 novembre ore 16
Scritto verso la morte. Miklós Radnóti e i suoi traduttori Marinka Dallos e Gianni Toti
intervengono Andrea Renyi, Pia Toti Abelli, Daniele A. Gewurz
ore 17-19
Laboratorio di traduzione con Cinzia Franchi
Sono trascorsi settant’anni dalla tragica morte del poeta ebreo ungherese Miklós Radnóti e cinquanta dalla coraggiosa pubblicazione dell’antologia Scritto verso la morte, cinquantasette sue poesie tradotte dal poeta italiano Gianni Toti, e da sua moglie Marinka Dallos, che in seguito divenne affermata pittrice naïf. Il volume fece conoscere ed apprezzare in Italia la voce del poeta ungherese che si colloca sullo discrimine della sperimentazione poetica, impegnata a fondo nelle ricerche di linguaggio più avanzate, approfondendo le sue esperienze plurilinguistiche, mediando lingua colta e lingua popolare, dialetti e monismi ibridi in impasti e strutture nuove. Radnóti sfruttò tutte le possibilità compositive della lingua ungherese, che è la più duttile lingua del mondo, e i suoi traduttori riuscirono nell’intento di trasmettere i suoi doni ai lettori. Dopo la presentazione del volume ora ripubblicato come ebook dai Dragomanni, la casa editrice dei traduttori, questa ricchezza di corrispondenze espressive tra i diversi campi sensoriali, colori e voci, sensazioni coloristiche e sonore, sarà il tema del laboratorio di traduzione condotto da Cinzia Franchi.
Miklós Radnóti (Budapest 5 maggio 1909 – Abda, 10 novembre 1944) è considerato uno dei maggiori poeti ungheresi del Novecento. Dopo essersi laureato in Letteratura ungherese all’Università di Szeged, si trasferì a Budapest dove si sposò con Fanni Gyarmati. Fu collaboratore della rivista letteraria “Nyugat” (Occidente)e si dedicò alla traduzione di poeti e autori classici, oltre a pubblicare egli stesso diverse raccolte di poesie. Fu l’autore anche di un libro autobiografico. Di origine ebrea, durante la guerra fu chiuso in campi di lavoro in Serbia e in Ungheria dove, infine, trovò la morte. Nei suoi vestiti, rintracciati in una fossa comune vicino ad Abda, venne trovato il suo ultimo taccuino di versi.
Gianni Toti (Roma 1924-2007) fu un ricercatore e costruttore inesausto di strumenti e linguaggi con cui esprimere idee, speranze e disperanze in flusso continuo dell’uomo nel mondo, nel cosmo. Ha prodotto romanzi, saggi, pièces teatrali, canzoni ma anche disegni. Giovanni Toti, “Vania” nella Resistenza romana (1943- 1945), è stato per decenni giornalista de “L’Unità”, de “La voce della Sicilia” e “Paese Sera”, inviato speciale in tutto il mondo per “Vie Nuove” e direttore del rotocalco della Cgil “Lavoro” dal 1952 al 1958. Negli anni ’80 ha fatto parte degli autori della breve stagione della “Sperimentazione Programmi” della Rai-radiotelevisione italiana, dedicata alle tecnologie elettroniche con videopoemi non trasmessi dalla nostra tv ma conosciuti, studiati e premiati in tutto il mondo. Ha realizzato la parte più consistente delle sue VideoPoemOpere soprattutto in Francia, sia a Marsiglia che al Centre International de Creation Vidéo (CICV) di Hérimoncourt (Montbéliard-Belfort) dove gli è stato intitolato un edificio, l’Espace Gianni Toti, dedicato a mostre e attività artistiche. Negli anni Novanta ha ideato e diretto la collana “I Taschinabili”, edita da Fahrenheit 451.
Marinka Dallos nasce il 4 febbraio 1929 a Lörinci, un piccolo paese dell’Ungheria dove trascorre l’infanzia e la giovinezza. Nel 1949 conosce il poeta italiano Gianni Toti che sposa l’anno dopo e con cui inizia la sua vita italiana a Milano. Nel 1952 Marinka e Gianni si trasferiscono a Roma e insieme traducono molti poeti ungheresi tra cui Attila Jòzsef e Miklòs Radnòti. A partire dagli anni Sessanta Marinka scopre la sua vena artistica. Nel 1974 fonda, insieme ad altri pittori romani il gruppo dei “Romanaïf”. Le sue numerosissime opere, a un primo sguardo considerabili del tutto dipinti naïf, in realtà sono dense di simboli e di valori estetici ben riconoscibili a occhi più esperti e attenti. Dopo la sua morte, avvenuta l’11 dicembre 1992, Gianni Toti le dedicherà la VideoPoemOpera Planetopolis (1994).
Andrea Rényi è nata in Ungheria ma da decenni vive a Roma, dove si è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne. Ha tradotto narrativa e saggistica dall’ungherese per numerose case editrici tra le quali Rizzoli, nottetempo, Fazi, Elliot, Il Melangolo, Dedalo e Zandonai. Attualmente cura anche il fondo letterario di Marinka Dallos alla Casa Totiana.
Daniele A. Gewurz è nato e vive a Roma. Alla formazione scientifica – laurea e dottorato di ricerca in matematica – affianca da sempre l’amore per le belle lettere, che dal 2002 lo ha portato alla traduzione dall’inglese di narrativa (tra cui romanzi di Jasper Fforde) e di saggistica (per lo più saggistica e testi divulgativi di argomenti scientifico, tra l’altro di Ian Stewart e Philip Ball). Nel 2011 ha dato vita al progetto Dragomanni, di autopubblicazione di traduzioni in ebook; è tra i soci fondatori di Strade – Sindacato Traduttori Editoriali.
Cinzia Franchi è ricercatore di Lingua e Letteratura Ungherese presso l’Università di Padova, dove dal 2012 organizza annualmente il Seminario di Traduzione Ungherese curricolare (3CFU) con conferenze e laboratori di traduzione; qui, nel gennaio 2014, ha organizzato il convegno internazionale Editoria e traduzione: focus sulle lingue di ‘minore diffusione’. Si occupa da molti anni di traduzione magiaro-italiana nella pratica e nella ricerca e sull’argomento ha pubblicato diversi saggi. Ha tradotto e curato la pubblicazione di prosa e poesia di autori della letteratura antica ungherese tra i quali Kata Bethlen, Kelemen Mikes, Kata Szidónia Petrőczy, e di contemporanei, tra cui Lajos Kassák, János Pilinszky. György Somlyó, Lőrincz Szabó, Zsófia Balla, Emese Egyed.
Pia Abelli Toti nasce a Trieste da genitori friulani. Diplomata geometra, si laurea in geologia tra Roma e Trieste. Ritorna a Roma dove si laurea in psicologia, diventa psicoterapeuta con particolare attenzione ai processi della nascita del pensiero. Sposa Gianni Toti, entrambi in seconde nozze, ed alla sua scomparsa si adopera per costruire La Casa Totiana che ospita i fondi di Gianni Toti e di Marinka Dallos.