Sulla «New York Review of Books» Tim Parks affronta l’eterna questione dell’equo compenso per i traduttori. Sono coautori da pagare in royalties? Il sistema delle royalties finisce per premiare solo chi lavora sui bestseller e non chi affronta casi ben più spinosi, come la poesia? E ancora, la creatività di un traduttore è equiparabile a quella dell’autore? Forse la soluzione varia da libro a libro.