Su «il manifesto» del 26/6, Niccolò Scaffai ha recensito Un compito infinito. Testi classici e traduzioni d’autore nel Novecento italiano, a cura di Federico Condello e Andrea Rodighiero (Bononia University Press). In questa raccolta di saggi, gli autori indagano le numerose frequentazioni del classico da parte di poeti e autori contemporanei (Pasolini, Sanguineti, Zanzotto, Raboni e altri). Gli esiti sono vari. Dove va situato «il confine tra l’oggettività dell’errore e la soggettività dello stile»?