Chi difende la dignità della cultura? di Gianfranco Petrillo

Sul sito http://www.cadoinpiedi.it/2012/02/08/caro_baricco_ti_scrivo.html si può leggere la lettera sotto la quale Andrea Rényi ai primi di febbraio ha raccolto altre 175 firme per poi mandarla due volte alla Repubblica per protestare contro il vizio di Alessandro Baricco di non menzionare mai nella sua rubrica il nome dei traduttori dei libri stranieri che raccomanda e per ricordargli che farlo sarebbe un obbligo di legge. La lettera non è mai stata pubblicata dal quotidiano. Domenica scorsa la polemica è stata ripresa dall’inserto culturale del Corriere della sera. Finora sulla Domenica del Sole 24 ore ci si limitava – a torto – a trascurare i traduttori di saggistica. Ma sull’ultimo numero, tra molto parlare di Costituente della cultura e relativa dignità, Carlo Rovelli segnala i primi due romanzi, di autori anglofoni, della nuova collana della Dedalo “ScienzaLetteratura” e nel corso dell’articolo cita un lungo passo di Milton, in italiano. Di traduttori neanche l’ombra, in nessuno dei tre casi. La settimana scorsa il vostro faberblog dedicato dalla “Cultura raccontata da chi la fa” è stato tenuto dalla traduttrice Paola Mazzarelli. La dignità della cultura la si difende cominciando a rispettare, appunto, chi la fa. E i traduttori, tutti, a ogni livello, la fanno, eccome. Gianfranco Petrillo