Politiche (intime) di traduzione in Argentina, Roma (9/01/2014)

Alla Casa delle Traduzioni, giovedì 9 gennaio 2014 ore 17,30-19

Ana Ojeda e Rocco Carbone

Politiche (intime) di traduzione in Argentina o l’impatto dei piccoli progetti editoriali nel canone Occidentale

Modera Raffaella Accroglianò

Traduzioni argentine, traduzioni italiane: di quali autori, quando, come? Spagnolo “neutro”, castigliano, rio platense; italiano, dialetti, case editrici grandi, medie, piccole. Mercato, industrie o campo editoriale? Politiche statali di traduzione, eventuali vantaggi dei sussidi o aiuti alla traduzione. La carenza di domanda bête noir. Piccole case editrici: copyleft e strategie da trincea per non restare fuori dal mondo.

Ana Ojeda è scrittrice, traduttrice e editrice. Autrice di Modos de asedio (2007), Falso contacto (2012), La invención de lo cotidiano (2013) e Motivos particulares ( 2013). Ha tradotto, tra gli altri, Aimé Césaire, Slavoj Zizek, Judith Butler y Alain Badiou. Attualmente, insieme a Nicolás Correa, Marcos Almada e Matías Reck, coordina la collezione “Exposición de la actual narrativa rioplatense”. Insieme a Rocco Carbone porta avanti il progetto editoriale El 8vo. loco ediciones: www.el8voloco.com.ar

Rocco Carbone è laureato in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università della Calabria e in Filosofia presso l’Università di Zurigo. Docente presso Universidad Nacional de General Sarmiento (UNGS), è ricercatore del CONICET (Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Tecnológicas). Ha tradotto in spagnolo testi di Luigi Pirandello e poeti dialettali italiani, e anche opere di Jesús Morales Bermúdez in italiano. Come saggista ha scritto una decina di libri e centinai di articoli. Collabora abitualmente con il quotidiano «Página/12», di Buenos Aires.

Raffaella Accroglianò è traduttrice, insegnante di lingua italiana e di lingua spagnola. Ha vissuto e studiato in Spagna e ha vissuto e lavorato in Argentina. Collabora con il blog delle Edizioni Sur e con il blog “Linea di frontiera” della Nuova Frontiera. Dopo aver letto nel 2009 il primo libro di Ana Ojeda, Modos de asedio, instaura un rapporto epistolare con la scrittrice. Per i Dragomanni sta lavorando alla traduzione di La invención de lo cotidiano, tre racconti di Ana Ojeda pubblicati nel 2012 da Milena Cacerola all’interno della “Exposición de la actual narrativa rioplatense”.