In un’epoca in cui autofiction e autobiografie, vere o presunte, inondano il mercato editoriale e rischiano di travolgere i confini tra letteratura e vita, la nuova edizione di Poesia e verità di J.W. Goethe, tradotta e curata da Enrico Ganni per Einaudi, offre interessanti spunti di riflessione sul rapporto in continua evoluzione che le lega, sulle sfide che pone al traduttore confrontarsi con l’apparato di opere, filosofie, contesti sociali e politici citati, sulle scelte linguistiche e sul rapporto con le traduzioni precedenti.
Concepito intorno al 1810 e condotto a termine vent’anni più tardi, Dalla mia vita. Poesia e verità è il primo segmento di un vasto progetto autobiografico che Goethe, ormai anziano, realizzò solo in parte. Incentrato sull’infanzia, l’adolescenza e la prima maturità del poeta, il testo racchiude in sé poesie, racconti, resoconti personali, riflessioni, e rappresenta un autentico spartiacque nell’idea stessa di autobiografia.
Se ne discuterà l’11 giugno alle ore 17:00 presso il Laboratorio Formentini per l’Editoria di Milano (via Marco Formentini 10) con Enrico Ganni e Katia De Marco, letture di Sergio Sefini.