Festivaletteratura 2018 (Mantova, 5-9/9)

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Torna il Festivaletteratura di Mantova, una cinque giorni di incontri, laboratori, percorsi tematici, concerti e spettacoli con narratori e poeti di fama internazionale, saggisti, artisti e scienziati provenienti da tutto il mondo, secondo un’accezione ampia e curiosa della letteratura. La XXII edizione avrà luogo dal 5 al 9 settembre 2018.

Abbiamo selezionato per voi alcuni incontri dedicati al tema della traduzione (e non solo!).

Mercoledì 5 settembre 2018

Ore 19:00, cinema Oberdan (€ 5,00): DREAMING MURAKAMI di Nitesh Anjaan | Danimarca, 2017, 58’. Quando oltre vent’anni fa la traduttrice danese Mette Holm lesse il suo primo romanzo di Haruki Murakami, non ancora una star letteraria mondiale, non poteva sapere quanto gli universi immaginati dallo scrittore giapponese avrebbero modellato e trasformato senza sosta il suo stesso mondo. Da allora la Holm ha trascorso migliaia di ore traducendo per i lettori danesi le enigmatiche e dibattute storie di Murakami e, mentre lotta per trovare le frasi perfette in grado di comunicare quello che stanno cercando di dirci i personaggi solitari e i sognatori ad occhi aperti dell’autore giapponese, il confine tra realtà e immaginazione comincia a confondersi.

Giovedì 6 settembre 2018

Ore 11:30, conservatorio di musica “Campiani” (€ 6,00): Chiara Codecà e Marco Rossari, TRADUTTORE TRADITORE. A molti sarà capitato di leggere un testo nella lingua in cui è stato concepito e stupirsi poi di una traduzione italiana che non rende giustizia all’originale, o di una che al contrario cattura appieno la musicalità iniziale. La traduzione letteraria non è un compito facile: alcuni la definiscono un compromesso, altri – come José Saramago – ne lodano il potere di rendere universale la letteratura; e per quanto sia un meccanismo ormai grandemente normato, rimane un lavoro artigianale complesso. Nel quotidiano combattere con polisemia, “falsi amici” e giochi di parole, il traduttore deve ritrovare gli equivalenti culturali e cercare un sentire il più vicino possibile a quello dell’autore originale. Chiara Codecà e Marco Rossari da tempo si occupano di traduzione di classici contemporanei (hanno recentemente lavorato, rispettivamente, su Orgoglio e Pregiudizio e Sotto il vulcano) e si confrontano per raccontare gioie e dolori di un’attività costantemente in bilico tra fedeltà al testo e poetica soggettiva.

Venerdì 7 settembre 2018

Ore 10:30, palazzo San Sebastiano (€ 6,00): Jhumpa Lahiri e Marcello Fois, ITALIA MON AMOUR. La passione per la lingua e la letteratura italiana accomuna Jhumpa Lahiri e Marcello Fois, due “stranieri” – come dice lo scrittore sardo – che alternano alle loro opere di fiction saggi dedicati al nostro idioma e ai suoi autori più rappresentativi. Tanto basta per una dichiarazione d’amore a due voci: da una parte quella della scrittrice premio Pulitzer, londinese di origine bengalese cresciuta negli Stati Uniti, che ora vive tra Princeton e Roma e ha scritto in italiano sia il saggio In altre parole che il nuovo atteso romanzo Dove mi trovo e che sta curando un’antologia della letteratura italiana del Novecento per Penguin; dall’altra, quella dell’autore della trilogia dei Chironi e del poemetto L’ infinito non finire, uno dei più amati e tradotti scrittori italiani, che nel recente Renzo, Lucia e io ci racconta perché I promessi sposi sia un romanzo meraviglioso e soprattutto perché la scuola debba preservare lo studio della letteratura italiana.

Sabato 8 settembre 2018

Ore 22:30, palazzo San Sebastiano (€ 6,00): Adriano Sofri con Giorgio Fontana, LA METAMORFOSI DI UNA PAROLA. Come asseriva Milan Kundera: “C’è solo un metodo per comprendere i romanzi di Kafka. Leggerli, come leggiamo dei romanzi”, senza abbandonarsi alla fitta esegesi della sua opera e senza farsi spaventare dall’accezione sinistra che ha assunto nel tempo l’aggettivo “kafkiano”. E, semplicemente godendo della sua lettura, Adriano Sofri incappa in una stranezza del testo, un misterioso errore di stampa (ma lo è davvero?) che accende la sua curiosità, conducendolo in un giro del mondo attraverso le innumerevoli traduzioni della Metamorfosi, per rintracciare l’origine di una singola parola che appare improvvisamente e lo porta a scavare nei diari dell’autore praghese e nelle lettere all’amata Felice. Della avventurosa ricerca intorno a questa intrusione linguistica, l’autore di Una variazione di Kafka discute insieme a Giorgio Fontana, esperto dell’opera dello scrittore boemo.

Il programma completo è scaricabile a questo link.