Commenti e critiche sul nuovo statuto SIAE

Alcune considerazioni sul nuovo statuto della SIAE, che ha suscitato diverse reazioni negative e contro il quale alcune associazioni (Acep, Arci e AudioCoop) hanno presentato ricorso.

Qui il testo del nuovo statuto SIAE, approvato il 9 novembre 2012
http://www.siae.it/documents/BG_Normativa_Statuto2012.pdf?971431>

Sull’argomento si veda anche l’articolo dell’avv. Guido Scorza
http://tinyurl.com/bg3m88f

Interessante anche un altro articolo di Scorza, risalente ad agosto, in cui
si citano cifre e dati del bilancio SIAE
http://tinyurl.com/al6zba7

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Dal sito di Arci
http://tinyurl.com/bdhcqjh

La Società Italiana degli Autori ed Editori, che nel nostro Paese ha il compito principale di tutelare il diritto d’autore e raccogliere e ridistribuire i proventi che ne derivano, è in crisi da molto tempo. Scelte gestionali molto discutibili e una sostanziale incapacità di innovazione ne fanno una delle società di collecting meno efficienti in Europa e nel mondo.

La Siae è un «ente pubblico economico a base associativa». Ha quindi una rilevanza pubblica sia per il suo mandato che per il suo ruolo diretto ed indiretto di regolatore del vasto ambito di distribuzione e produzione di opere e contenuti. L’attività di prelievo della Siae dei proventi del diritto d’autore e di altri compensi per i quali ha il mandato di riscossione ha anche un effetto importante sulla sostenibilità di molte attività culturali e non.

Inoltre, proprio per il suo ruolo redistributivo, dovrebbe avere anche la funzione importantissima di sostegno al mondo dei creativi. Per questi motivi non è indifferente come l’ente sarà governato nei prossimi anni per il futuro sviluppo di molti settori economici del Paese.

Il nuovo statuto scritto dai commissari che gestiscono attualmente la Siae è stato approvato dal Governo il 9 novembre 2012 e prevede la sostanziale trasformazione della società in una SpA. Infatti in assemblea «ogni associato ha diritto ad almeno un voto e poi un voto per ogni euro di diritti di autore percepiti nella predetta qualità di associato». Un grande
editore o un famoso autore voterà con un peso enormemente più elevato degli altri associati meno fortunati. Sarà così quasi impossibile contrastare scelte prese da pochi e danarosi soci.

Per queste ragioni l’Arci, l’associazione delle etichette discografiche Audiocoop e Acep, associazione degli autori, compositori e piccoli editori, l’11 gennaio hanno presentato un ricorso al TAR del Lazio chiedendo di accertare e dichiarare l’illegittimità del nuovo statuto della Siae. Ai giudici amministrativi i ricorrenti hanno anche chiesto di sospendere in via cautelare l’efficacia dello Statuto, al fine di scongiurare il rischio che le prossime elezioni del Consiglio di Sorveglianza fissate per il 1° marzo si svolgano secondo le nuove regole, consegnando la Siae in mano ai soli associati più ricchi.

La ’Siae è di tutti’ ed è necessaria una discussione ampia e partecipata sul futuro della società e dell’intero sistema del diritto d’autore anche alla luce delle normative europee e delle nuove istanze che chiedono strumenti innovativi per favorire la condivisione dei contenuti.