Addio a Tabucchi: Tradurre è viaggiare verso un’opera

Videointerviste con lo scrittore Antonio Tabucchi, traduttore di Pessoa.

“Per fare una traduzione ci vuole arroganza e ci vuole umiltà.”
<http://www.scrittoriperunanno.rai.it/video.asp?currentId=113>

In Portogallo per Pessoa.

http://www.scrittoriperunanno.rai.it/scrittori.asp?currentId=8

 

Antonio Tabucchi nasce a Vecchiano in provincia di Pisa nel 1943.
A Parigi negli anni Sessanta si imbatte per caso in un libro di Fernando Pessoa. Ne nasce una passione che lo porterà a conoscere la lingua e la letteratura del Portogallo e a diventare uno dei più profondi conoscitori dell’opera di Pessoa di cui ha curato numerose traduzioni ed edizioni critiche.

Narratore, saggista, docente di letteratura portoghese, Tabucchi ha esordito nella scrittura con il romanzo Piazza d’Italia, 1975 a cui sono seguiti numerosi libri, tra cui:
Il gioco del rovescio, 1981
Donna di Porto Pim, 1983
Notturno indiano, 1984
Piccoli equivoci senza importanza, 1995
Requiem, 1991.

Nel 1994 pubblica il suo romanzo più famoso, Sostiene Pereira, dal quale Roberto Faenza trae il film omonimo, interpretato da Marcello Mastroianni.
Seguono:
La testa perduta di Damasceno Monteiro, 1997
Si sta facendo sempre più tardi, 2001
Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori, 2003
Tristano muore, 2004
Racconti, 2005.

Intellettuale attivo nel dibattito politico e culturale, è fondatore del Parlamento internazionale degli scrittori e autore di numerosi interventi su quotidiani e riviste in diversi paesi, alcuni dei quali sono stati raccolti nel volume L’oca al passo, 2006. Del 2009 è il libro Il tempo invecchia in fretta.

È tra gli scrittori italiani contemporanei più letti e tradotti in tutto il mondo.